La Casa del Bicentenario fu costruita in epoca giulio-claudia e restaurata dopo il terremoto del ‘62 d.c. è realizzata tramite opus reticolatum in tufo giallo, eccetto le pareti del piano superiore in opus craticium e l’ingresso principale è posto lungo il decumano massimo. La sua larghezza è di circa seicento metri quadri. Al suo interno il pavimento e a mosaico e le pareti presentano pitture in quarto stile, tra cui spicca un quadretto raffigurante Pasifae e Dedalo.
Il primo piano è realizzato in opus craticium e al suo interno vennero rinvenute delle tavolette cerate sopra le quali venivano narrati gli atti di un’azione legale. Il suo nome è legato all’anno in cui fu portata alla luce: infatti nel 1938 era l’anno del bicentenario di inizio dei lavori di scavo del sito di Ercolano.