Nella casa, il cui nome deriva da dalle scritte elettorali ritrovate all’ingresso, fu rivenuto nel vestibolo una pittura avente come soggetto un gladiatore. Per questa scoperta l’edificio è stato identificato come sede di un’associazione di gladiatori, trasformato in vera e propria abitazione solo nell’ultimo periodo.
Nel piano superiore, accessibile da un ingresso indipendente, si conserva ancora il balcone in facciata. Si suppone che qui doveva avere sede l’officina di un tabellarius, un costruttore di tavolette cerate, trovate carbonizzate in grande quantità fra le macerie e i crolli dell’edificio.