La casa di Nettuno e Anfitrite, il cui nome deriva da un mosaico al suo interno raffiguranti Nettuno e Anfrite, fu rinvenuta durante la campagna di Amedeo Maiuri tra il 1932 e il 1934. Larga circa circa duecento metri quadrati, al suo interno furono ritrovate due lastre in marmo, dipinte in rosso secondo la tecnica dei monocromi, di cui una riportante la firma di Alessandro di Atene, autore anche delle Giocatrici di astragalie. Adiacente alla casa è presente una bottega, fra le meglio conservate della città, al cui interno sono stati rinvenuti numerosi suppellettili e parte dell’arredamento in legno.