La collezione epigrafica del MANN fu costituita dal XVIII secolo attraverso acquisizioni sul mercato antiquario e scoperte delle opere, dà la possibilità di conosce le principali lingue parlate nell’Italia centro-meridionale dal VI secolo a.C. al II secolo d.C. Circa duemila documenti è in lingua latina, duecento sono in greco e circa cento in lingue italiche.
La visita si organizza seguendo un criterio topografico focalizzandosi sui singoli centri e sui contatti tra i diversi gruppi linguistici. Si inizia con la Magna Grecia, importante per la diffusione dell’alfabeto in Occidente a partire dall’VIII secolo a.C., per passare a Neapolis, la cui lingua ufficiale era, fino al III secolo d.C, il greco. Si prosegue con diversi documenti religiosi e politici in lingua osca da città campane come Capua, Nola, Pompei e Cuma. Di quest’epoca è importante il frammento della Tabula Osca Bantina, il documento più lungo in lingua osca insieme al Cippo Abellano. La parte più corposa dell’area è riservata al processo di romanizzazione e alla vita pubblica di centri come Pompei, Ercolano e Pozzuoli, di cui possiamo conoscere magistrati, opere edilizie, culti e attività produttive come la fabbricazione di laterizi o la produzione di vino. Sono presenti anche testimonianze più occasionali, come i graffiti rinvenuti lungo le strade o le scritte dipinte sui muri di Pompei in occasione delle elezioni o dei giochi gladiatori.