Fu Marco Nonio Balbo a volere le Terme del Foro all’inizio del I secolo per volere come suo dono alla città. Furono costruite vicino alla costa e subirono un restauro dai danni provocati dal terremoto di Pompei del 62. Gli spazi erano frequentati indistintamente sia da donne che da uomini, anche se gli orari d’ingresso erano diversi per i due sessi. La struttura presenta ampie finestre lungo i muri perimetrali e lucernari sul tetto. Al suo interno sono presenti due stanze di servizio per il controllo dei bagnanti al cui interno furono ritrovati numerosi graffiti anche di stampo erotico. Nell’atrio del bagno si conserva un’erma marmorea di Apollo, mentre nella sala d’attesa ed in quella dedicata ai massaggi sono rimasti intatti gli stucchi raffiguranti guerrieri nudi.
