La scultura, rinvenuta il 25 ottobre del 1752 nella Villa dei Papiri, la scultura raffigura Atena, dea della sapienza, delle arti e della guerra, mentre
incede, con il piede sinistro avanzato rispetto al destro. Il braccio destro presenta
l’avambraccio sollevato nell’atto di impugnare una lancia, probabilmente in bronzo ed
oggi perduta, mentre il sinistro è teso in avanti e ricoperto dall’egida, l’indistruttibile
mantello protettivo. La testa della divinità è protetta da un elmo
attico, decorato con grifi a rilievo sui lati e una piccola gorgone sulla visiera.
Sulla statua sono stai effettuati diversi studi che hanno condotto ad almeno tre ipotesi diverse riguardo il modello originario, di cui l’opera in esame ne è una rielaborazione: secondo alcuni il tipo sarebbe riconducibile alla prima età classica; secondo altri potrebbe
essere, invece, una creazione eclettica romana, che contamina elementi arcaici,
classici ed arcaici; infine, è stata proposta anche l’ipotesi secondo cui il modello
sarebbe da datare all’epoca ellenistica.