La Porta Rosa venne riportata alla luce dall’archeologo Mario Napoli nel 1964 che la battezzò così in onore di sua moglie, Rosa De Franciscis.
La struttura è il primo esempio di arco a tutto sesto costruito in Italia finora ritrovato.
A differenza di quello che dice il nome non era una porta d’ingresso per la città, ma un viadotto tra le due cime dell’acropoli di Velia e una cinta difensiva: in caso di assedio, infatti, se gli aggressori fossero riusciti a penetrare le mura difensive, l’esercito di Velia avrebbe potuto ritirarsi all’interno del quartiere ancora difendibile e continuare a combattere.
Di recente è stata avallata un’altra ipotesi, ancora non confermata: vista la sua collocazione ed all’allineamento della Porta con il sole durante il solstizio d’estate e della Porta Arcaica con il sole durante il solstizio d’inverno e ipotizza fungessero da vero e proprio calendario astronomico che annunciassero l’inizio delle due stagioni.