Il parco di Baia, i cui scavi archeologici iniziarono nei primi anni del ‘900, è composto da tre edifici, detti templi di Diana, Venere e Mercurio, anche se templi non erano mai stati ma la loro imponenza e il loro aspetto aveva fatto pensare a edifici sacri, collegati a queste divinità solo per piccoli indizi trovati nelle decorazioni delle loro pareti. Questi tre edifici erano ambienti di tre diversi stabilimenti termali costruiti a distanza di un secolo l’uno dall’altro e sfruttavano le risorse idrominerali del sottosuolo: oltre a grandi vasche per immersioni, numerosi sono i condotti scavati direttamente nel terreno per captare la risalita di vapori bollenti per riscaldare le saune. Le ville “dell’Ambulatio” e “della Sosandra”, avevano occupato la pendice, dal basso verso l’alto, collegati fra loro da rampe o scalinate dipinte.